venerdì 21 marzo 2014

The Crusher


The Crusher – Ramones, Adios amigos!, 1995

Nella primavera del 1989 Dee Dee Ramone, lo storico bassista dei Ramones, fece uscire il suo album da solista "Standing in the spotlight" sotto lo pseudonimo di Dee Dee King. Erano gli ultimi mesi di permanenza dello storico bassista nei Ramones, da li a poco infatti lasciò la band. Dee Dee non lascerà mai veramente i Ramones, anche se non più formalmente membro dei Ramones continuerà a scrivere testi per la band.

Il santino di Dee Dee Ramone è bello e pertinente.

L'album solista di Dee Dee è, inaspettatamente, un album Rap. Dee Dee aveva scoperto il rap durante il suo periodo di disintossicazione dalla tossicodipendenza, innamorandosene. Negli ultimi concerti fatti con i Ramones Dee Dee si presentava sul palco in perfetto abbigliamento Rap, lasciando perplessi sia i componenti della Band che i fan. "Standing in the spotlight" ha reso Dee Dee uno dei primissimi bianchi a fare rap, sfortunatamente il risultato non fu entusiasmante e l'album si rivelò un colossale flop.
"The Crusher" è la penultima traccia dell'album di Dee Dee, i Ramones decisero sei anni dopo di farne una cover per il loro ultimo album in studio "Adios Amigos". La versione dei Ramones non è cantata dal cantante Joy, ma dal nuovo bassista C.J. ed è incredibilmente migliore dell'originale. Il testo narra la vicenda di un wrestler chiamato "il distruttore", che si prepara ad affrontare il temibile "Orso russo".

TESTO ORIGINALE:

The Crusher

Now I wanna wrestle in the garden
I'm on my way to stardom
I know I'm ready I know I'm great
But first I've got to get in shape

Cause I've got my eyes on the Russian Bear
Gonna tear him up I swear
This guy thinks he's a champion
Gonna take his belt and beat him!

I'm the crusher king of the ring

I'm ready for a match with the Russian Bear
Gonna piledrive him pull his hair
I might have a foreign object in my trunks
I might have to use on that punk

Got the hardest hold you can put on anyone
If you're my victim you're beaten
I'm a lean mean fighting machine
Powerful and strong like King Kong

I'm the crusher king of the ring

Started having second thoughts,
I was scared as hell
The last thing I wanted was to hear them ring the bell
I mean the Russian Bear could probably
tear me limb from limb
He'd probably grin be real happy with himself
This is not good for my health
I'm not coming out of this dressing room
And get beaten up by that goon

Go back to Russia go back home!
Don't wanna get a broken bone
Or a lump on my head
Ain't gonna hide under the bed

I'm the crusher king of the ring

I'm the Crusher
- - -

TESTO TRADOTTO:

Il Distruttore


Ora voglio lottare al Madison Square Garden
Sono sulla via del successo
So di essere pronto, so di essere grande
Ma prima devo mettermi in forma

Perchè ho messo gli occhi sull'orso russo
Vado a stracciarlo, giuro
Questo tipo pensa di essere un campione
Vado a prendergli la cintura e a batterlo

Sono il distruttore, re del ring

Sono pronto per il mach con l'orso russo
Vado a fargli un piledrive e a tirargli i capelli
Potrei avere oggetti estranei nel mio costume
Potrei usarli su quel sudicio

Fai la tua presa peggiore che puoi
Se sei la mia vittima sei battuto
Sono una macchina da guerra medio leggera
Potente e forte come King Kong

Sono il distruttore, re del ring

Ho iniziato ad avere dei ripensamenti,
Avevo una paura del diavolo
L'ultima cosa che volevo era sentire la campanella del ring
Voglio dire l'Orso russo potrebbe probabilmente strapparmi pezzo per pezzo
Lui probabilmente sogghigna contento di se
Questo non è buono per la mia salute
Io non esco dallo spogliatoio
per essere picchiato da quel gorilla

Torna in Russia, torna a casa!
Non voglio ottenere un osso rotto
O un bozzo sulla testa
Non va a nascondersi sotto il letto

Sono il distruttore, re del ring

Sono il distruttore

- - -

Sul testo c'è poco da dire, a voler cercare una morale potremmo leggerla come una parabola sull'eccessiva fiducia in se stessi. Il "Distruttore" non fa che ripetere quanto è forte e come batterà lo sfidante, almeno finchè non lo vede con i suoi occhi. A quel punto impara una lezione che tutti dovrebbero tenere a mente: per quanto tu sia forte (o bravo) c'è sempre qualcuno che lo è più di te. Le ultime parole della canzone si mescolano tra codardia e genuino istinto di conservazione.
Il fatto che l'avversario del "Distruttore" sia un "Orso russo" allarga l'interpretazione della canzone: il "Crusher" rappresenta gli Stati Uniti. Nelle parole piene di cieca autostima non si fatica a trovare alcuni tratti che ben disegnano lo stato a stelle e strisce. Ascoltando un qualsiasi politico statunitense parlare ad un comizio, specie se l'argomento trattato è l'attuale "nemico numero uno", sembra proprio di sentire il wrestler della canzone.
Non sono sicuro comunque che Dee Dee avesse in mente un significato preciso quando scriveva questo testo. Forse ho scavato anche troppo nel cercare il significato di questa canzone punk, che alla fine è divertente nella sua semplicità: Una specie di Roky al contrario.
I personaggi del "Crusher " e dell' "Orso russo" sono veramente esistiti. Reginald Lisowski era un lottatore degli anni '70 e '80 che combatteva con il nome di "The Crusher". Alexander Alexandrovich Karelin è stato un campione di lotta graco romana degli anni '80 e '90 ed era soprannominto "l'Orso russo". Non mi risulta che i due si siano mai incontrati sul ring, e non credo che il vero "Crusher" abbia mai fatto figuracce come l'omonimo della canzone. Essendo però due personaggi molto popolari all'epoca della canzone, non è improbabile che siano questi due signori che abbiano ispirato Dee Dee. Per finire alcune note alla traduzione: "Now I wanna wrestle in the garden" non significa che il protagonista vuol combattere in giradino (come spesso è tradotto). "The Garden" è il nomignolo del "Madison Square Garden", l'arena di New York dove avvengono gli incontri di wrestling. "Gonna piledrive him pull his hair", il piledriver è una delle mosse più celebri del wrestling. "I might have a foreign object in my trunks" si riferisce ad un'altro tipico aspetto del wrestling, le mosse scorrette. Dove per "mosse scorrette" si intende chiavi inglesi che escono dai calzoncini, sedie e mazze chiodate che appaiono da sotto il ring, ed in generale qualsiasi corpo contundente non ammesso dalle regole che per quanche motivo arriva sul malcapitato avversario. Se non fosse per queste "mosse scorrette", il wrestling non lo seguirebbe nessuno! (tanto è tutto finto). "Ain't gonna hide under the bed", è un problema tradurre questa frase con certezza. "Ain't" è una contrazione abbastanza controversa presente in inglese, può avere vari significati. L'ultima frase quindi è incerta nella sua traduzione, il significato comunque non cambia : il Distruttore muore di paura!


martedì 18 marzo 2014

Death of a party


Death of a party – Blur, Blur, 1997

La situazione dei Blur nel 1996 non era delle più rosee: contrasti all'interno della band rischiavano di far sciogliere la formazione mettendo fine alla band inventrice del brit-pop. Le cause dei contrasti erano molteplici, fondamentalmente nessuno era soddisfatto di come stavano andando le cose. Nonostante l'album precedente "The great escape" fosse andato piuttosto bene, non aveva spopolato quanto "Morning glory?" dei rivali Oasis. Gli Oasis si erano fatti la fama di "working class hero" il che li rendeva enormemente più popolari dei Blur, visti (ingiustamente) come un gruppo formato da ragazzetti del ceto medio. In questo clima difficile, la band si trovò a dover comporre il nuovo album.

La copertina stile "ER" di Blur

Il chitarrista Graham Coxon all'epoca aveva preso ad ascoltare musica noise americana, di band come i Sonic Youth ed i Pavement. Insoddisfatto del suono dei Blur decise di lasciarsi influenzare dai suoni rumorosi e dalla bassa fedeltà, per tornare a scrivere musica che "tornasse a spaventare la gente" come lui stesso ha affermato in un'intervista a riguardo. Questo unita alla maggior libertà lasciata ai membri della band, non più incentrati a scrivere musica che piacesse ai fan ma che piacesse a loro, creò l'album "Blur".
Composto per metà a Londra e per metà nella lunga notte di Reykjavìk in Islanda, il suono di Blur si discosta dai lavori precendenti. La EMI era preoccupata che il suono così rumoroso e diverso di "Blur" allontanasse i fan prevalentemente teenager dei Blur. Le preoccupazioni sparirono quando i singoli "Beetlebum" e "Song 2" dominarono le classifiche, specialmente in America dove il brit-pop aveva sempre avuto difficoltà ad affermarsi.
"Death of a party" non è la canzone più famosa dell'album (senza dubbio song 2), ma è molto interessante per le sonorità che lasciano intravedere quello che si svilupperà con i Gorillaz solo pochi anni dopo. Nella composizione dell'album il cantante Damon Albarn per la prima volta scrive testi più profonti e personali. "Death of a party" tratta dell' AIDS, un problema mai abbastanza affrontato che dalla fine degli anni '90 ad ora non ha perso minimamente la sua attualità.

TESTO ORIGINALE:

Death of a party

The death of the party
Came as no surprise
Why did we bother?
Should have stayed away
Another night
And I thought "Well, well"
Go to another party and hang myself
Gently on the shelf
The death of the teenager
Standing on his own
Why did he bother?
Should have slept alone
Another night
And I thought "Well, well"
Go to another party and hang myself
Gently on the shelf
Another night
And I thought "Well, well"
Go to another party and hang myself
Gently on the shelf

- - -
 

TESTO TRADOTTO:

Morte di una festa


La morte della festa
Arriva senza sorprese
Perchè ci siamo preoccupati?
Avrebbe dovuto rimanere lontano
Un'altra notte
Ed io penso "Bene, bene"
Vado ad un'altra festa a stendermi
Delicatamente sullo scaffale
La morte di un teenager
In piedi da solo
Perchè ci siamo preoccupati?
Avrebbe dovuto dormire da solo
Un'altra notte
Ed io penso "Bene, bene"
Vado ad un'altra festa a stendermi
Delicatamente sullo scaffale
Un'altra notte
Ed io penso "Bene, bene"
Vado ad un'altra festa a stendermi
Delicatamente sullo scaffale

- - -


"Blur" è il primo album della band che non contiene i testi nel retro copertina. Quando è stato chiesto ad Albarn il perchè di questa scelta lui ha risposto:

didn't wanna have to go through explaining what the lyrics are about because they're quite odd to explain,

Non voglio trovarmi a dover spiegare su cosa sono i testi perchè sono abbastanza strani da spiegare,

Però aggiunge:

Death of a party and strange news from another star are pretty clear

Death of a party e Stange News form another star sono abbastanza chiare

Death of a party in realtà non è poi così chiara se si guarda le varie e diverse interpretazioni che girano per la rete. I Blur hanno dichiarato in una biografia che la canzone riguarda l'AIDS, quindi tutte le altre interpretazioni per quanto suggestive non sono da prendere in considerazione. Leggendo il testo si possono scorgere indizi su rapporti non protetti e l'incoscienza della gioventù. E' comunque tutto piuttosto nebuloso quindi non tenterò di fare un analisi riga per riga, lasciando che ognuno cerchi il messaggio nel testo scritto da Albarn.



mercoledì 5 marzo 2014

She's lost control


She's lost control – Joy Division, Unknown Pleasures, 1979

"She's lost control" appare nell'album di debutto dei Joy Division "Unknown pleasures" del 1979, la canzone comunque veniva suonata nei concerti dal vivo già dall'anno precedente. Una versione più elettronica e con un verso aggiunto alla fine venne rilasciata nel 1980 assieme al singolo "Atmosphere". Il verso aggiunto venne registrato nel marzo del 1980 ed è una delle ultimissime registrazioni del cantante Ian Curtis. 

Note originali di Ian Curtis per "She's lost control"

Durante i concerti "She's lost control" veniva suonata più velocemente e in maniera più aggressiva, più punk rispetto alla versione da studio tendente al dark.
La linea principale della canzone è tenuta dal suono minimalista e preciso del basso, accompagnato dalla batteria metodica e ripetitiva. la chitarra forte e rumorosa va a contrastare il suono degli altri strumenti. Nelle ultime esibizioni live dei Joy Division, Ian Curtis aggiunse alcune linee di tastiera suonate da lui stesso. Questo rende "She's lost control" uno dei pochissimi brani che vede il cantante alle prese con uno strumento.
Il testo tratta di una ragazza colpita da un attacco epilettico.

TESTO ORIGINALE:

She's lost control

Confusion in her eyes that says it all
She's lost control
And she's clinging to the nearest passer by,
She's lost control

And she gave away the secrets of her past,
And said I've lost control again,
And a voice that told her when and where to act,
She said I've lost control again

And she turned around and took me by the hand and said,
I've lost control again
And how I'll never know just why or understand,
She said I've lost control again

And she screamed out kicking on her side and said,
I've lost control again
And seized up on the floor, I thought
she'd die
She said I've lost control

She's lost control again
She's lost control
She's lost control again
She's lost control

Well I had to 'phone her friend to state my case,

And say she's lost control again
And she showed up all the errors and mistakes,
And said I've lost control again

But she expresses herself in many different ways
Until she lost control again
And walked upon the edge of no escape,
And laughed I've lost control

She's lost control again.
She's lost control.
She's lost control again.
She's lost control.

(I could live a little better with the myths and the lies
When the darkness broke in, I just broke down and cried
I could live a little in a wider line
When the change is gone, when the urge is gone
To lose control When here we come)


- - -

TESTO TRADOTTO:

Lei ha perso il controllo


La confusione nei suoi occhi dice tutto
Ha perso il controllo
E si aggrappa al passante più vicino,
Ha perso il controllo

E sprofondò nei segreti del suo passato,
E disse ho perso di nuovo il controllo,
E una voce le diceva quando e dove agire,
Lei disse ho perso di nuovo il controllo

E lei si voltò e mi prese per mano
e disse,
ho perso di nuovo il controllo
E come non saprò mai solo il perchè o capire,
Lei disse ho perso di nuovo il controllo

Ed urlando e scalciando lei disse,
Ho perso di nuovo il controllo
E sequestrato sul pavimento, ho pensato che sarebbe morta
Lei disse ho perso di nuovo il controllo

Lei ha perso di nuovo il controllo
Lei ha perso il controllo
Lei ha perso di nuovo il controllo
Lei ha perso il controllo

Beh, ho dovuto telefonare alla sua amica per dirle cosa era successo
E dissi lei ha perso di nuovo il controllo
E lei esagerò tutti gli errori e gli sbagli,
E disse ho perso il controllo di nuovo

Ma lei si esprime in molti modi diversi
Fino a quando non perde nuovamente il controllo
E camminava sul bordo senza scampo
E rideva "ho perso il controllo"

Lei ha perso di nuovo il controllo
Lei ha perso il controllo
Lei ha perso di nuovo il controllo
Lei ha perso il controllo

(Potrei vivere un po' meglio con i miti e le bugie
Quando l'oscurità irrompe, io mi limito a scoppiare a piangere
Potrei vivere un po' più in una linea più ampia
Quando il cambiamento è andato, quando la voglia è andata
Di perdere il controllo quando noi arriviamo)

- - -

Nonostante sia risaputo che Ian Curtis fosse epilettico, la canzone non è stata ispirata da un caso personale. Secondo la moglie Deborah Curtis, quando "she's lost control" fu scritta a Ian non era ancora stata diagnosticata la malattia.
La ragazza citata nella canzone è veramente esistita, Ian Curtis la conobbe mentre lavorava per il "Department of Disabled Services" a Manchester. La ragazza ebbe un violento attacco epilettico e morì davanti agli occhi di Curtis.
La canzone sembra descrivere fedelmente quel che accadde in quell'occasione: dalle prime avvisaglie (Confusion in her eyes that says it all), come si sia aggrappata a Ian (And she's clinging to the nearest passer by / And she turned around and took me by the hand), l'attacco epilettico in tutta la sua furia (And she screamed out kicking on her side) e alla triste fine ( And seized up on the floor, I thought she'd die).
La malattia è descritta come una voce che dice al corpo cosa fare (And a voice that told her when and where to act), la ragazza pur rendendosi conto di quel che accade non può sottrarsi a quella voce ( I've lost control again).
L' ultima strofa dà l'impressione che Ian Curtis abbia voluto riscrivere il finale della tragica vicenda. La ragazza della canzone sembra sopravvivere, lasciandole la possibilità di vivere fino al prossimo inevitabile attacco (But she expresses herself in many different ways / Until she lost control again). Anche se il destino della ragazza resta legato alla malattia ( And walked upon the edge of no escape) lei sembra andare avanti con relativa serenità (And laughed I've lost control).
La strofa aggiunta nella versione del 1980 è staccata dal resto del testo. Nel 1980 Ian Curtis era cosciente della sua malattia ed era già stato vittima di attacchi molto violenti, anche durante i concerti. Nell'ultima strofa Ian Curtis non parla più della ragazza, parla di se stesso.