lunedì 26 maggio 2014

Sheep


Sheep – Pink Floyd, Animals, 1977

Nel 1977 la scena musicale era dominata da una nuova corrente rivoluzionaria: il punk. Veloce, semplice ed aggressivo il punk era l'antitesi del rock ricercato e “colto” che lo precedeva.
I vecchi gruppi di rock psichedelico e progressivo erano facili bersagli degli scherni delle nuove band punk, che li consideravano dei dinosauri sorpassati e fasulli. Johnny Rotten dei Sex Pistols saliva sul palco con la maglietta “io odio i Pink Floyd”, che di tutti i gruppi era probabilmente il più bersagliato.
In realtà i Pink Floyd non meritavano tutto questo odio da parte dei nuovi gruppi punk, ed il loro decimo disco “animals” ne è la prova.

La celebre copertina di Animals

Animals venne realizzato a partire dall'aprile del 1976 all'interno di un vecchio edificio parrocchiale, acquistato dai Pink Floyd un anno prima nel quartiere londinese di Islington. Diverrà il famoso Britannia Row Studios (dove registreranno in seguito Joy Division, New Order, Björk e molti sltri grandi artisti). Animals differisce molto dai lavori precedenti dei Pink Floyd, i suoni così come le tematiche trattate sono cupe e graffianti. L'intero album è una feroce critica alla situazione dell'Inghilterra di quegli anni, gli animali presentati rappresentano le classi sociali: Pigs sono i politici, dogs gli uomini d'affari e Sheeps il popolo. Dunque i potenti sono i maiali, gli uomini d'affari dei cani e ovviamente al popolo spetta la parte della pecora destinata al macello. Mi sembra una tematica molto punk, a dispetto di quel che poteva dire il caro Rotten assieme ai Pistols.
Chi ha letto o ha sentito nominare George Orwell avrà sicuramente riconosciuto gli animali presenti ne “la fattoria degli animali” (se non lo avete letto vergognatevi e correte in libreria), che è chiaramente la fonte di ispirazione dei Pink Floyd per il loro Animals. Tuttavia dove il libro di Orwell era un avvertimento contro lo stalinismo, il disco dei Pink Floyd è una critica al capitalismo. Fa poca differenza in realtà, il capitalismo sfrenato non è molto distante da una qualsiasi dittatura di qualunque colore. Può cambiare la forma, ma la sostanza resta la stessa: pochi individui che si arricchiscono alle spalle di una folla di sfruttati. Maiali che sfruttano le pecore, ovviamente difesi dai cani.
Il disco sebbene non ebbe il successo del lavoro precedente, Wish you were here, venne accolto molto bene e si piazzò al secondo posto nelle classifiche inglesi e terzo in quelle americane.
La canzone sheep era già stata composta e poi scartata nel 1974 con il nome di Raving and Drooling (delirando e sbavando). Fu corretta ed il testo adattato per entrare a far parte dell'album Animals. Stessa cosa per la canzone Dogs, originariamente intitolata You Gotta Be Crazy.

TESTO ORIGINALE:

Sheep

Hopelessly passing your time in the grassland away;
Only dimly aware of a certain unease in the air.
You better watch out,
There may be dogs about
I've looked over Jordan, and I have seen
Things are not what they seem.

What do you get for pretending the danger's not real.
Meek and obedient you follow the leader
Down well trodden corridors into the valley of steel.
What a surprise!

A look of terminal shock in your eyes.
Now things are really what they seem.
No, this is no bad dream.

The Lord is my shepherd, I shall not want
He makes me down to lie
Through pastures green He leadeth me the silent waters by.
With bright knives He releaseth my soul.

He maketh me to hang on hooks in high places.
He converteth me to lamb cutlets,
For lo, He hath great power, and great hunger.
When cometh the day we lowly ones,

Through quiet reflection, and great dedication
Master the art of karate,
Lo, we shall rise up,
And then we'll make the bugger's eyes water.

Bleating and babbling we fell on his neck with a scream.
Wave upon wave of demented avengers
March cheerfully out of obscurity
into the dream.

Have you heard the news?
The dogs are dead!
You better stay home
And do as you're told.
Get out of the road if you want to grow old.

- - -

TESTO TRADOTTO:

Pecora


Senza speranza passi il tuo tempo fuori
al pascolo.
Appena cosciente dell'ansia nell'aria.
Faresti meglio a stare attento,
Ci potrebbero essere i cani in giro
Ho guardato sopra al Giordano ed ho visto
Che le cose non sono come sembrano

Che cosa ottieni a fingere il pericolo non sia
reale
Mite ed obbediente segui il capo
Lungo i battuti corridoi dentro la valle
d'acciaio
Che sorpresa!

Un'espressione scioccata nei tuoi occhi
Ora le cose appaiono per quello che sono davvero
No, questo non è un brutto sogno

Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla
Su pascoli erbosi
mi fa riposare
Ad acque tranquille mi conduce
Con coltelli lucenti, Lui libera la mia anima

Lui mi fa penzolare su ganci posti in alto
Lui mi converte in costolette di agnello
Mirate! Egli ha grande potenza, e grande fame
Quando giungerà il giorno in cui noi sottomessi,

Attraverso grande riflessione, e grande dedizione
Padroneggeremo l'arte del karate,
Mirate! Noi ci risolleveremo,
E poi faremo lacrimare gli occhi del bastardo.

Belando e balbettando noi ci avventeremo sul suo collo con un grido
Ondate su ondate di vendicatori dementi
Marciando felici fuori dall'oscurità
dentro il sogno

Hai sentito le novità?
I cani sono morti!
Farai meglio a restare a casa
E a fare come ti è stato detto.
Togliti di mezzo se vuoi vivere a lungo.

- - -


La prima strofa apre con le pecore al pascolo ed una certa tensione nell'aria. “You better watch out, There may be dogs about “, in animals i cani sono gli arrampicatori sociali, coloro che sfruttano e non si fanno scrupoli pur di ottenere qualcosa dai maiali, a discapito delle pecore. Tutti hanno i loro cani a tenerli d'occhio, che siano capi ufficio o capireparto di una fabbrica, ogni padrone ha i suoi scagnozzi. Il grande Totò li definirebbe “i caporali”.
La frase “I've looked over Jordan, and I have seen” è di chiara ispirazione biblica.
What do you get for pretending the danger's not real / Meek and obedient you follow the leader”. Questa frase racchiude la caratteristica umana di far finta che un problema non esista fino a che non è troppo tardi. Storicamente, intere popolazioni si sono comportate in questo modo fino a pagarne le amarissime conseguenze. Giusto per fare un esempio, agli italiani è servito perdere la seconda guerra mondiale per capire che il fascismo era un problema (e tanti non lo hanno ancora capito).
Down well trodden corridors into the valley of steel / What a surprise! A look of terminal shock in your eyes”. Qui le pecore si trovano nel corridoio del mattatoio, ed è quel che accade facendo finta di niente e sperando che tutto vada bene.
The Lord is my shepherd, I shall not want / He makes me down to lie/Through pastures green He leadeth me the silent waters by”. Questo è il salmo 23 dell'antico testamento, ma quel che segue è leggermente modificato: “With bright knives He releaseth my soul”. Sorpresa sorpresa, Dio è il macellaio! Così è per le pecore, l'allevatore le cura e le pascola al solo fine di macellarle e mangiarle. Volendo vederla un po' più da lontano, è una metafora applicabile ai lavoratori che sono utili al padrone solo fino a quando fanno guadagnare. Nel capitalismo il mattatoio è il licenziamento. Non importa con quanta dedizione e per quanto tempo servi il padrone, se si guadagna di più da un'altra parte il destino è il mattatoio.
La strofa successiva è interessante:

He maketh me to hang on hooks in high places.
He converteth me to lamb cutlets,
For lo, He hath great power, and great hunger”


Non è interessante per il contenuto, che è il destino dell'animale da macello, è interessante a livello grammaticale. Maketh e converteth sono le versioni medioevali di Make e Convert, sono scritte in questo modo per dare alla strofa la cadenza di una preghiera. Un po' come se in una canzone italiana inserissimo delle parole latine per farla suonare simile ad un Padre Nostro.
“For lo” è piuttosto problematico da tradurre. E' una sorta di esclamazione medioevale tipica della letteratura sacra, non è facile trovare un corrispondente in italiano. Lo è una contrazione di Look, guarda, quindi ho deciso di tradurla con “mirate” per dare un'aria più solenne alla frase, come dovrebbe suonare in inglese.
When cometh the day we lowly ones / Through quiet reflection, and great dedication /Master the art of karate”. Come mai per fare la rivoluzione le pecore hanno scelto di usare proprio il karate? Credo che questo lo sappiano solo i Pink Floyd, sempre ammesso che abbia un senso. Probabilmente è solo che alla fine degli anni '70 andavano di moda i film di Bruce Lee.
Lo, we shall rise up / And then we'll make the bugger's eyes water / Bleating and babbling we fell on his neck with a scream”. Qui le pecore assaltano e sconfiggono i cani, piuttosto chiaramente si tratta di una rivoluzione cruenta e sanguinosa.
“Wave upon wave of demented avengers”, le pecore possono fare la rivoluzione, ma rimangono pecore. Guidate dalla rabbia cieca si abbattono in cerca di vendetta, senza avere in mente un progetto o uno scopo preciso.
L'ultima strofa :

Have you heard the news?
The dogs are dead!
You better stay home
And do as you're told.
Get out of the road if you want to grow old.



E' cupa e violenta. La rivoluzione delle pecore è finita, i cani sono morti. Adesso che hanno il potere che cosa faranno? Probabilmente non lo sanno neanche loro, ma hanno visto i cani e conoscono i loro metodi. Quindi è meglio non incrociare la loro strana, se vogliamo vivere a lungo.

Giusto per curiosità, aggiungo il testo e la traduzione della prima versione della canzone, Raving and Drooling.

TESTO ORIGINALE:

Raving and drooling

Raving and drooling I fell on his neck
with a scream
He had a whole lotta terminal shock in his eyes
That's what you get for pretending the rest
are not real

Babbling and snapping at far away flies
He will zig zag his way back through memories of boredom and pain

How does it feel to be empty
and angry and spaced
Split up the middle between the illusion of
safety in numbers
and the fist in your face

- - -

TESTO TRADOTTO:

Delirando e sbavando

Delirando e sbavando sono piombato sul suo collo con un grido
Lui aveva uno sguardo scioccato nei suoi occhi
Questo è quello che ottieni pretendendo che il resto non sia reale

Balbettando e scacciando le mosche
Andava a zig zag indietro attraverso i suoi ricordi di noia e dolore

Come ci si sente ad essere vuoti e arrabbiati e allontanati
Divisi a metà tra l'illusione della sicurezza dei numeri
e il pugno sulla tua faccia

- - -


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