martedì 18 febbraio 2014

New dawn fades


New dawn fades – Joy Division, unknow pleasures, 1979

"Unknow pleasure" è stato l'album di debutto dei Joy Division, uscito un anno dopo l'Ep autoprodotto "An ideal for living". Rispetto al precedente lavoro, "Unknow pleasure" si scosta dal suono punk per coniare quello che sarà poi chiamato post punk. Questo cambiamento di suono è in larga parte merito della produzione a cura di Martin Hannett. Hannett oltre ad usare un prototipo di digital delay, inserì un buon numero di campionature dei suoni più disparati: il suono dell'ascensore e della toilette dello studios, il suono di una bottiglia che si infrange, il rumore di qualcuno che mastica patatine e così via. Il risultato inizialmente non convinse del tutto il gruppo, alcuni pensavano che si discostasse troppo dal suono rumoroso dei loro spettacoli dal vivo e che fosse troppo cupo, Ian Curtis invece apprezzò molto il risultato finale. Inizialmente "Unknow pleasure" non trovò molto mercato, ma dopo l'uscita del singolo "Transmission" vennero vendute tutte le 10.000 copie della prima tiratura.

Le onde radio della stella CP 1919 sono la cover di Unknow Pleasures

La copertina dell'album è basata sull'immagine delle onde radio emesse dalla stella pulsar CP 1919, così come appaiono in "The Cambridge Encyclopaedia of Astronomy".
Il titolo dell'album è un riferimento all'opera di Marcel Proust "Alla ricerca del tempo perduto".
"New dawn fades" è la quinta canzone dell'album nonchè una delle più amate dai fan. E' la mia canzone preferita dei Joy Division, è stata rifatta da diversi gruppi negli anni. L'unica cover degna di nota è, a mio parere, la versione di Moby con la voce originale di Ian Curtis.

TESTO ORIGINALE:

New dawn fades

A change of speed, a change of style.
A change of scene, with no regrets,
A chance to watch, admire the distance,
Still occupied, though you forget.
Different colors, different shades,
Over each mistakes were made.
I took the blame.
Directionless so plain to see,
A loaded gun won't set you free.
So you say.

We'll share a drink and step outside,
An angry voice and one who cried,
'We'll give you everything and more,
The strain's too much, can't take much more.'
Oh, I've walked on water, run through fire,
Can't seem to feel it anymore.
It was me, waiting for me,
Hoping for something more,
Me, seeing me this time, hoping for something else


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TESTO TRADOTTO:

Dissolversi di una nuova alba

Un cambio di velocità, un cambio di stile
Un cambio di scena, senza rimpianti
Una possibilità di guardare, di ammirare la distanza
Acora occupate, anche se hai dimenticato
Colori differenti, sfumature diverse
Su ogni errore che abbiamo fatto
Mi prendo la colpa
Così ovviamente senza senso
Una piastola carica non ti renderà libero
Ah, davvero?

Beviamo qualcosa e facciamo una passeggiata
Una voce arrabbiata e qualcuno piange
Ti daremo tutto e anche di più
Lo stress è troppo, non posso reggere ancora
Oh, ho camminato sull'acqua, corso nel fuoco
Non sembra sentirlo più
Ero io, mi aspettavo me stesso
Sperando in qualcosa di più
Me, Vedendo me questa volta, sperando in qualcos'altro


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Difficile commentare questa canzone. Alla luce del suicidio di Ian Curtis avvenuto l'anno dopo, è facile trovare nelle parole del testo le tracce della sua inquietudine e depressione. Deborah Curtis anni dopo in riguardo a questa canzone disse:

"After pondering over the words to New Dawn Fades, I broached the subject with Ian, trying to make him confirm that they were only lyrics and bore no resemblance to his true feelings. It was a one-sided conversation. He refused to confirm or deny any of the points raised and he walked out of the house. I was left questioning myself instead, but did not feel close enough to anyone else to voice my fears."

"Dopo aver riflettuto sulle parole di New Dawn Fades, ho affrontato l'argomento con Ian, cercando di fargli confermare che erano solo parole e non avevano alcuna attinenza con i suoi veri sentimenti. Fu una conversazione a senso unico. Si rifiutò di confermare o negare qualsiasi cosa e uscì di casa. rimasi con i miei dubbi, ma non mi sentivo abbastanza vicino a nessuno per esprimere le mie paure”

Analizzare strofa per strofa alla ricerca degli eventi della vita privata di Ian Curtis è un esercizio inutile e poco rispettoso. La canzone va letta così come è scritta, lasciandosi trasportare dalla musica e dalla voce di Curtis. Questa canzone, come molte altre dei Joy Division, non va letta in prosa ma presa per quello che è: una poesia.
L'unico appunto che ho da fare alla traduzione riguarda alla frase “So you say”, letteralmente “Così dici”. L'ho tradotta con “Ah, davvero?” perché in inglese “so you say” ha lo stesso significato sarcastico. 


 

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