giovedì 10 novembre 2016

El president



El president – Drugstore e Tom Yorke, White magic for lovers, 1998.

Appena terminate le elezioni del presidente degli Stati Uniti d’America, non posso che sorridere della sconfitta di uno dei candidati e rammaricarmi della vittoria dell’altro. Dopo una campagna elettorale che è stata definita la più sporca della storia degli USA, il popolo ha fatto la sua scelta. Adesso sui giornali possiamo leggere di commentatori che esaminano al microscopio l’elettorato del vincitore: persone poco colte, stupide e spaventate… così dicono. Hanno detto la stessa cosa qualche mese fa per la vittoria a sorpresa in Inghilterra del “leave” dall’Europa. Ma questa è la democrazia, decide la maggioranza, dare degli stupidi ignoranti alla maggioranza è offensivo e poco obiettivo. Non è che la democrazia è valida solo quando vince la parte che piace a noi. Dunque “Viva viva il Presidente”, ma visto che questo è il mio blog, decido io quale presidente.

Il presidente Salvador Allende, durante la difesa del palazzo del governo

E di democrazia, vigliacchi ed eroi voglio parlare, per farlo userò una bellissima e non molto conosciuta canzone del 1998. Il titolo è “El president”, del gruppo rock britannico Drugstore e dell’impareggiabile Tom Yorke, cantante dei ben più conosciuti Radiohead. El president è contenuta nel secondo album dei Drugstore, white magic for lovers, fu cantata durante la manifestazione di protesta per l’estradizione del criminale ex dittatore cileno Augusto Pinochet.
Il presidente di cui parlano i Drugstore e Tom Yorke non è Obama, Trump o uno dei Clinton, è un presidente di ben altra levatura. È il presidente cileno Salvador Allende.

TESTO ORIGINALE:

El president

Yeah yeah ya
Came from the skies
Burst through the gates
With no mercy or disguise

With their hearts set out in flames
I know; I've seen the master plan
Well I'm just a man
(I am just a man)

I'm not giving in
All the people understand
'Cause they all fell down and prayed
I know;


I've seen the master plan
Kill the President
They killed the President
They killed the President

Came from the skies
(Came from the skies)
In all shades of green
We can always justify

We can measure up your dreams
I know;
I've seen the master plan
Kill the President

They Killed the President
Yeah yeah ya
Yeah yeah ya
Yeah yeah ya

They killed the President
they've killed the President
I'm just a man

- - -

TESTO TRADOTTO:

Il presidente

Yeah yeah ye
Arrivato dal cielo
Ha fatto irruzione attraverso le porte
Senza pietà o sotterfugi

Con i loro cuori in fiamme
Io so; Ho visto il piano
Beh sono solo un uomo
(Sono solo un uomo)

Non mi sto arrendendo
Tutti devono capire
Perché si sono inginocchiati e hanno pregato
Io lo so;

Io ho visto il piano
Uccidere il presidente
Loro hanno ucciso il presidente
Loro hanno ucciso il presidente

Arrivato dal cielo
(Arrivato dal cielo)
Con la mimetica verde
Possiamo sempre trovare una scusa

Possiamo confrontarci con i tuoi sogni
Io lo so;
Io ho visto il piano
Uccidere il presidente

Loro hanno ucciso il presidente
Yeah yeah ya
Yeah yeah ya
Yeah yeah ya

Loro hanno ucciso il presidente
Loro hanno ucciso il presidente
Sono solo un uomo

- - -

Perdonatemi se parlo di storia in un blog che dovrebbe parlare di musica, ma la musica va di pari passo con gli eventi e questa canzone racconta di una vicenda vicina nel tempo, ma già considerata storia. Il Cile degli anni ’60 e ’70 non è un paese particolarmente importante, non ha petrolio o altre risorse particolari e in quegli anni (ma anche adesso) se sei privo di ricchezze non interessi al mondo che conta.

DEMOCRAZIA. Il 3 settembre 1970 il Cile elegge come presidente un socialista marxista, di nome Salvador Allende. È il primo, e probabilmente unico, caso al mondo di marxismo eletto democraticamente. Tra le riforme che riuscirà a fare ci saranno sanità, condizioni di lavoro e diritti delle donne. Riforme ben fatte, non riforme come spesso vengono intese oggi. Potrei spendere moltissime parole sul personaggio di Salvador Allende, ma vi invito a cercare e farvi una vostra idea personale. Dopotutto, questo è un blog di musica, non di politica.

VIGLIACCHI. Come guardiamo alla storia moderna, sembra impossibile, ma dietro alla maggior parte delle nefandezze accadute nel globo c’è sempre lei: la CIA. Negli Stati Uniti del 1970, era inaccettabile che un piccolo stato all’interno della loro “area di influenza” decidesse di propria testa di abbracciare il socialismo. Già dovevano sopportare Cuba, cosa sarebbe accaduto se il Cile avesse dimostrato al mondo che il socialismo poteva funzionare nel rispetto della democrazia? E se gli stati limitrofi avessero seguito l’esempio del Cile? Così decisero che il governo di Allende doveva finire. Ci provarono una prima volta, con un trucco politico, ma non funzionò. Quindi passarono alle maniere forti, organizzando e sovvenzionando un colpo di stato per mettere al governo il generale Augusto Pinochet, dittatore a loro gradito. 

EROI. Già una volta il governo di Allende aveva affrontato e superato un tentato colpo di stato, organizzato da una milizia cilena. Ma affrontare un golpe finanziato dagli USA era troppo per il piccolo stato. L’11 settembre del 1973 i militari danno il via all’attacco, Allende si rifiuta di fuggire e combatte assieme ai suoi fedelissimi con l’AK 47 regalatogli da Fidel Castro. Assediato all’interno del Palacio De La Moneda, Allende pronuncia il suo ultimo discorso alla radio rivolto al Cile. Le ultime parole trasmesse furono: 

« Viva Chile! ¡Viva el pueblo! ¡Vivan los trabajadores! Estas son mis últimas palabras y tengo la certeza de que mi sacrificio no será en vano, tengo la certeza de que, por lo menos, será una lección moral que castigará la felonía, la cobardía y la traición. »

« Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e ho la certezza che il mio sacrificio non sarà vano, ho la certezza che, per lo meno, ci sarà una lezione morale che castigherà la vigliaccheria, la codardia e il tradimento. »

Rimasto solo, si suicidò per non farsi prendere vivo dai golpisti. Era finita l’era delle elezioni, dei partiti, dei comizi. Cominciava la dittatura di Augusto Pinochet, che durò 17 anni e fece 3000 morti e torturò 30000 persone. 

E ANCORA DEMOCRAZIA. Ironicamente, a far cadere il dittatore non fu un atto violento, ma un referendum indetto nel 1988. Convinto di vincere e pressato dalla comunità internazionale Pinochet acconsentì ad indire un plebiscito che, a sorpresa di tutti, perse. Così come la democrazia aveva messo a capo del governo Allende, ora destituiva Pinochet.

El President parla di tutto questo, ed è facile cogliere il significato delle parole. “Came from the skies”, sono le bombe che caddero sul palazzo del governo e sulla casa privata di Allende, sganciate dai caccia bombardieri. “With no mercy or disguise”, le bombe hanno reso palese quello che da mesi la CIA stava facendo, tentare di far cadere Allende con ogni mezzo, compresa la disinformazione ed il controllo dei mezzi di comunicazione. “I know; I've seen the master plan”, a quel punto divenne chiaro il piano della CIA, che non era solo rovesciare il governo, ma anche togliere la democrazia. “Well I'm just a man / I'm not giving in / All the people understand / 'Cause they all fell down and prayed”, Cosa può fare un uomo solo davanti a tanta distruzione e oppressione? Può non arrendersi, continuare a raccontare quello che è accaduto, in modo che tutti sappiano quello che è successo. “In all shades of green”, sono ovviamente i militari nella loro tuta mimetica. “We can always justify”, è il pensiero della CIA: Si può sempre trovare un modo per giustificare le violenze ed i soprusi. Se cercate nella recentissima storia (anche solo 4 o 5 anni fa) vi accorgerete che la pensano ancora così. “We can measure up your dreams”, sempre loro, credono di poterti controllare al punto di poterti far credere qualsiasi cosa vogliano. Infine, “They Killed the President”, l’amara verità. Anche se si è suicidato, il vero killer di Allende è stata la CIA. Con l’assassinio del presidente, hanno assassinato la libertà e la democrazia.


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