Don’t fear the reaper
- Blue Oyster Cult, Agents of fortune, 1976
I Blue Oyster Cult si formarono nel lontano
1967 e sono tutt’ora in attività. Negli anni hanno cambiato nomi e membri della
band, hanno una storia talmente lunga che meriterebbe un articolo dedicato solo
alle loro vicende. Oggi riassumo giusto qualche curiosità sul gruppo per poi
passare direttamente alla canzone. La prima cosa degna di nota è il nome, che
tradotto significa “Il culto dell’ostrica blu”. Il nome fa riferimento ad un
poema scritto di Sandy Pearlman, manager della band. Essendo una band in
odor di paganesimo ci si potrebbe aspettare che il culto dell’ostrica blu sia
riferito a qualche religione perduta, invece nel poema di Pearlman sono alieni
che vogliono (tanto per cambiare) invadere la terra. I più attenti avranno
notato la mancanza dei due pallini sopra la O di Oyster nel mio scritto ed
avranno magari storto il naso. Non ho messo l’umlaut (così si chiamano i
puntini) per facilitare google, cosa che fa anche il sito ufficiale della band,
e per avere una scusa per parlarne. L’umlaut, detto anche röck döt, è
un espediente grafico per rendere più teutonico e accantivante il logo di un
gruppo musicale. Scrivere Öyster
è più massiccio, granitico e metal di un semplice Oyster. In alcune lingue,
specie quelle del nord europa alla quale si ispira l’uso del röck döt, i puntini sulle lettere hanno un
valore grammaticale e fonetico. Nell’umlaut non cambia nulla, è solo una
scelta grafica. I Blue Öyster Cult sono stati i primi ad usare l’umlaut,
molti dopo di loro si divertiranno ad aggiungere i due occhietti sulle lettere,
per citarne solo due Motörhead
e Mötley Crüe.
Non temete il mietitore! |
(Don’t fear) the reaper, (non temere) il
mietitore, è la terza canzone del loro album del 1976 Agents of fortune. E’
stata la canzone che ha reso i Blue Öyster
Cult famosi a livello planetario ed è tutt’ora il loro massimo successo. La
canzone è stata scritta dalla prima chitarra della band, Donald Roeser, in un
momento di crisi e pensieri profondi sulla vita e sulla morte.
TESTO ORIGINALE:
Don’t fear the reaper
Don’t fear the reaper
All our times have come
Here but now they're gone
Seasons don't fear the reaper
Nor do the wind, the sun or the rain..we can be like they are
Come on baby, don't fear
the reaper
Baby take my hand, don't fear
the reaper
Here but now they're gone
Seasons don't fear the reaper
Nor do the wind, the sun or the rain..we can be like they are
Come on baby, don't fear
the reaper
Baby take my hand, don't fear
the reaper
We'll be able to fly, don't fear
the reaper
Baby I'm your man,
Valentine is done
Here but now they're gone
Romeo and Juliet
Are together in eternity, Romeo and Juliet
Forty thousand men and women everyday, Like Romeo and Juliet
Forty thousand men and women everyday,
Redefine happiness
Another forty thousand coming everyday, We can be like they are
Come on baby, don't fear
the reaper
Baby take my hand, don't fear
the reaper
the reaper
Baby I'm your man,
Valentine is done
Here but now they're gone
Romeo and Juliet
Are together in eternity, Romeo and Juliet
Forty thousand men and women everyday, Like Romeo and Juliet
Forty thousand men and women everyday,
Redefine happiness
Another forty thousand coming everyday, We can be like they are
Come on baby, don't fear
the reaper
Baby take my hand, don't fear
the reaper
We'll be able to fly, don't fear
the reaper
Baby I'm your man,
Love of two is one
Here but now they're gone
Came the last night of sadness
And it was clear she couldn't
go on
Then the door was open and
the wind appeared
The candles blew then disappeared
The curtains flew then he appeared, saying don't be afraid
Come on baby, and she had no fear
And she ran to him, then they started to fly
They looked backward and
said goodbye, she had become like they are
She had taken his hand, she had become like they are
Come on baby, don't fear
the reaper
TESTO TRADOTTO:
Non temere il mietitore
the reaper
Baby I'm your man,
Love of two is one
Here but now they're gone
Came the last night of sadness
And it was clear she couldn't
go on
Then the door was open and
the wind appeared
The candles blew then disappeared
The curtains flew then he appeared, saying don't be afraid
Come on baby, and she had no fear
And she ran to him, then they started to fly
They looked backward and
said goodbye, she had become like they are
She had taken his hand, she had become like they are
Come on baby, don't fear
the reaper
- - -
TESTO TRADOTTO:
Non temere il mietitore
Tutti i nostri tempi sono venuti
Qui, ma adesso sono andati
Le stagioni non temono il mietitore
Né il vento, ll sole o la pioggia.. possiamo essere come loro
Andiamo bambina, non temere il mietitore
Bambina prendi la mia mano, non temere il mietitore
Saremo capaci di volare, non temere il mietitore
Bambina sono il tuo uomo,
San Valentino è fatto
Qui ma adesso è andato
Romeo e Giulietta
Sono insieme nell’eternità, Romeo e Giulietta
Quarantamila uomini e donne ogni giorno, come Romeo e Giulietta
Quarantamila uomini e donne ogni giorno,
Ridefinisci la felicità
Altri quarantamila arrivano ogni giorno, possiamo essere come sono
loro
Andiamo bambina, non temere il mietitore
Bambina prendi la mia mano, non temere il mietitore
Saremo capaci di volare, non temere il mietitore
Bambina sono il tuo uomo,
L’amore di due è uno
Qui ma adesso è andato
E’ venuta l’ultima notte di tristezza
Ed era chiaro che lei non poteva andare avanti
Allora la porta si aprì ed
apparve il vento
apparve il vento
Le candele si spensero e scomparvero
Le tende volarono e lui apparì, dicendo di non avere paura
Andiamo Bambina, e lei non ebbe paura
E corse verso di lei, e loro presero
il volo
il volo
Guardarono indietro e dissero arrivederci, lei divenne come
sono loro
sono loro
Lei prese la sua mano, lei divenne
come sono loro
come sono loro
Andiamo bambina, non temere
il mietitore
il mietitore
- - -
Già dai primi due versi viene tolta ogni speranza: è giunto
il nostro tempo, è stato bello ma ora è finita (All our times have come / Here but now they're gone). Il terzo e
quarto verso già rivelano il significato di tutta la canzone. Le stagioni, così
come il vento, il sole e la pioggia non temono la morte e noi umani, possiamo
essere come loro (Seasons don't fear the
reaper / Nor do the wind, the sun or the rain..we can be like they are). Il
resto della strofa vede un ragazzo (rappresentato dalla stessa voce del
cantante) dire alla sua ragazza di non aver paura della morte, la rassicura e
la invita a stringere la sua mano (Come
on baby, don't fear the reaper .. Baby I'm your man). Nella seconda strofa
l’attenzione si sposta sull’amore, un amore che c’è stato ma adesso è andato (Valentine is done / Here but now they're
gone). Vengono portati ad esempio Romeo e Giulietta che divisi in vita,
sono uniti per l’eternità (Romeo and
Juliet, are together in eternity).
Si torna poi alla morte, con le quarantamila persone che ogni giorno se
ne vanno, morendo (Forty thousand men and
women everyday). Nell’ultima strofa si scoprono i ruoli dei due personaggi
della canzone. L’amore tra due persone è sempre uno (Love of two is one), ed è quello che c’è tra i due protagonisti. Si
scopre che la ragazza è in fin di vita e prossima alla morte (Came the last night of sadness / and it was clear she couldn't go on).
Come in un film sui fantasmi, il vento spalanca la porta e spenge le candele (Then the door was open and the wind appeared
/ The candles blew then disappeared). Dalla finestra tra lo scuotersi delle
tende al vento appare il ragazzo che per tutta la canzone ha confortato la
ragazza e che scopriamo adesso, essere morto in precedenza (The curtains flew
then he appeared, saying don't be afraid). Finalmente la ragazza rivede il suo
amato e corre da lui, abbandonando la paura della morte e questo mondo volando
serena verso l’aldilà (and she had no
fear / And she ran to him, then they started to fly.. ). Quel che la
canzone vuol significare è chiaro, da una parte non bisogna temere la morte che
è parte stessa della vita. Dall’altra ci ricorda che ci sono cose, come
l’amore, che la morte non può realmente troncare. Donald
Roeser ha dichiarato che scrivendo
questa canzone pensava a cosa sarebbe accaduto se fosse morto giovane, e a come
sarebbe stato riunirsi alle persone a lui care che erano venute a mancare. Qualcuno aveva visto in questa canzone dei
desideri di suicidio, ma sono stati fortemente smentiti dalla band. Donald
Roeser si è dichiarato più volte dispiaciuto per questo fraintendimento, la
canzone voleva essere tutt’altro.
Per chiudere con una
nota leggera questo articolo di amore e morte, segnalo una gag comica andata in
onda nel 2000 al Saturday night live, dove vengono mostrati i Blue Öyster Cult intenti a registrare
don’t fear the reaper sotto la supervisione del produttore, interpretato
addirittura da Christopher Walken. Nella gag viene preso in giro il
largo uso del campanaccio che viene fatto nella canzone, un’idea che fu appunto
del produttore (o almeno così si narra). La gag è stata così popolare che la
frase “More cowbells”, più campanacci, è diventato un modo di dire nello slang
americano.